CONVEGNO: LA VIOLENZA IN AMBITO FAMILIARE
La violenza che si riversa nel privato e nel quotidiano funge da
canalizzazione di conflitti, tensioni, aggressività cui si impedisce
di irrompere nel pubblico.
La famiglia, la rete dei rapporti primari, lo spazio del tempo
libero, sono i luoghi di contenimento, individualizzazione,
patologizzazione e, naturalmente, di legittima espressione di
vissuti conflittuali e frustranti. Sono i luoghi dove si concentra il
disagio e la sofferenza si svela. Dove quindi l’aggressività è
confinata e separata, privata, soggettivamente ed
oggettivamente, di contenuti sociali.
Le pareti domestiche possono essere il teatro di frequenti
violenze, anche perché talvolta la famiglia si trasforma in un
sistema di attribuzioni di ruoli maschili e femminili, in cui
prevale da un lato il modello di dominanza e dall’altro quello di
sottomissione.
La violenza intrafamiliare è, per la maggior parte, un fenomeno
maschile, che nasce dalla convinzione di poter dominare i diritti
corporei, spirituali, economici e relazionali del partner e dei
figli. Se la donna assume un ruolo passivo e vittimistico, la
spirale della violenza può raggiungere livelli aberranti e
criminali.
Così dichiarava una vittima qualche mese prima di essere
uccisa dal marito-padrone:
“…
sono al limite della mia resistenza psicologica e fisica per
aver sopportato per oltre vent’anni ogni genere di angheria,
violenza morale e materiale sulla mia persona e su quella dei
miei figli da parte di mio marito. Ora che con la crescita dei
miei figli vedo profilarsi in un futuro sempre più vicino una
tragedia più grande di quella che io sono riuscita a contenere
limitandone le conseguenze, mi vedo costretta a prendere
provvedimenti ed a chiedere aiuto alle autorità preposte a
prevenire che la mia situazione sfoci in qualcosa di
irreparabile…”
Riconoscere e conoscere quello che spesso succede tra le mura
domestiche in termini di danno per le donne e per i minori,
sapere che per violenza e maltrattamento si intende tutto ciò
che implica sopraffazione psichica, economica, sessuale, oltre
che fisica, vuole dire offrire alle donne la possibilità di rompere
il segreto senza essere accusate di complicità, di avere la
certezza che non solo chi picchia o uccide compie un reato, ma
anche chi insulta, svilisce o minaccia.
Questo evento è organizzato per dare voce a un silenzio, ma
sopra tutto rappresenta un atto dovuto alla forza, alla capacità
e al coraggio di tutte quelle donne che, abbandonando certezze
e convinzioni che avevano strutturato la loro vita, affrontando
sradicamento, disagi, difficoltà e spesso l’ostilità di chi le
circonda, hanno deciso di dire: “Ora basta!”