Si è tenuta la terza riunione del tavolo ministeriale sulla riforma del processo penale convocato dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, cui hanno preso parte il CNF con il suo Presidente Avv. Mascherin, OCF rappresentato dal Coordinatore Avv. Malinconico e dal Tesoriere Avv. Vaccaro, UCPI , Avv.ti Caiazza e Rosso, AIGA ed ANM con il suo Presidente Dr. Minisci ed il segretario generale Dr. Maritati.
Al termine del serrato e costruttivo confronto, L’Organismo Congressuale Forense (OCF) ha richiesto il definitivo abbandono delle ipotesi di modifica restrittiva delle impugnazioni, compreso l’appello incidentale del Pubblico Ministero, e delle modifiche in tema di “giudizio immediato”.
La discussione si è, quindi, concentrata sui punti sui quali vi era convergenza d’intenti ai quali si è aggiunto quello introdotto e proposto dall’OCF in tema di applicazione della pena alternativa dell’affidamento in prova da parte del giudice di merito, così come avviene in molti Stati europei. Per quanto riguarda i restanti punti oggetto di discussione, l’OCF ha sottolineato l’importanza di un rafforzamento della funzione di “filtro” dell’Udienza Preliminare con una valutazione, diagnostica e non prognostica, al fine di determinare l’eventuale rinvio a giudizio, e di riservare al G.U.P. alcune questioni preliminari come, ad esempio, la costituzione di Parte Civile e le questioni sulla competenza.
Ferme restando le valutazioni di carattere politico ancora da verificare, tutte le parti hanno ritenuto percorribile la strada della rivisitazione dell’istituto del patteggiamento con la rimozione delle preclusioni oggettive e soggettive e la possibilità di accedere a tale rito alternativo per pene fino a dieci anni ma, oltre i cinque anni, con una seria valutazione da parte del Giudice sulla fondatezza dell’ipotesi accusatoria, prevedendo che la riduzione della pena possa giungere sino alla metà se il patteggiamento avviene prima della conclusione delle Indagini Preliminari. I partecipanti al tavolo hanno infine proposto la rimozione delle condizioni ostative all’applicazione del concordato in appello, e hanno richiesto che venga prevista, per quanto concerne le contravvenzioni, la preventiva contestazione ed eventuale irrogazione della sanzione amministrativa e solo successivamente, in caso di mancato pagamento della sanzione amministrativa inflitta, l’iscrizione della notizia di reato.
Al termine dell’incontro, il Ministro ha anche sottolineato la necessità di un intervento normativo per limitare la durata delle indagini preliminari per reati che non creino particolare allarme sociale, e si è impegnato a trasfondere le proposte condivise in una bozza di legge delega, che sarà inviata a tutte le parti prima del prossimo incontro.