Il Congresso Nazionale Forense appena concluso ha consegnato a larghissima maggioranza all’Organismo Congressuale Forense (OCF) un mandato programmatico organico e importante, che consentirà all’Organismo di articolare la propria azione di interlocuzione politica sui temi strategici primari per l’avvocatura – con il “Manifesto dell’Avvocatura Italiana per l’effettività della tutela dei diritti e per la salvaguardia della Giurisdizione” oltre che con le altre mozioni presentate e tutte approvate dall’Assemblea Congressuale.
Ciò consentirà all’Avvocatura di affrontare in modo compatto e forte la crisi della giurisdizione che si sta registrando in questi anni.
La questione riguarda da vicino anche l’azione che si sta svolgendo, e si dovrà svolgere, con riferimento a molte delle riforme proposte dal Governo in carica, ivi inclusa la riforma del processo penale.
L’avvocato Giovanni Malinconico, Coordinatore dell’Organismo Congressuale Forense, ha dichiarato: “Purtroppo abbiamo registrato l’assenza del ministro Bonafede, pur in un momento cruciale per la Giurisdizione. Avremmo compreso una eventuale concomitanza degli impegni, non comprendiamo invece l’assenza di comunicazioni da parte del Guardasigilli al Congresso su questioni tanto importanti e che riguardano principalmente i diritti dei cittadini e non solo degli Avvocati”.
L’Organismo Congressuale Forense ha evidenziato la partecipazione in questi mesi ai tavoli sulle riforme del processo civile e penale, che sembravano andare nella giusta direzione, con l’eliminazione delle proposte più controverse degli originari progetti e molte proposte dell’OCF che hanno suscitato concreto interesse. Il metodo del dialogo adottato era parso condivisibile, ma oggi sembra essere messo in discussione.
“Nello stesso tempo assistiamo ad una produzione legislativa imponente che ci preoccupa profondamente perché si muove nella direzione del giustizialismo e della contrazione delle tutele, che è contraria a quella tracciata dal Congresso in questi due giorni”, ha aggiunto l’Avvocato Malinconico. “Ci si riferisce segnatamente alla modifica del regime della prescrizione penale, alla modifica all’art. 4-bis dell’ordinamento penitenziario, cd. legge Spazzacorrotti, e per ultima all’impossibilità di accedere al rito abbreviato per i reati puniti con l’ergastolo, che è un controsenso rispetto alla volontà dichiarata di accelerare il procedimento penale”.
Il Congresso si è chiaramente espresso richiedendo la salvaguardia delle tutele giurisdizionali e la assoluta contrarietà alla spettacolarizzazione dei processi penali, spettacolarizzazione mediatica che non fa altro che alimentare il clima dell’odio e che non può tradursi in metodo per le scelte legislative.
“Il nostro obiettivo resta quello iscritto nei principi del “giusto processo”, attesa l’urgenza di ovviare alla sempre più grave carenza di risorse umane, strutturali e materiali che affligge la Giustizia Italiana. Su tutti questi principi l’Organismo Congressuale Forense richiede al Governo e al Parlamento maggiore sensibilità e attenzione, con risposte concrete e immediate affinché la giurisdizione si concretizzi nella tutela effettiva dei diritti dei cittadini”.