Consiliatura 2015-2019, il Presidente Mascherin: “Un’Agorà degli Ordini forensi per lavorare insieme su ogni dossier con l’obiettivo di rendere funzionali le riforme- interne e della Giustizia”

Il Presidente Mascherin apre i lavori
Il presidente Andrea Mascherin ha inaugurato sabato la nuova consiliatura del Consiglio Nazionale Forense, che durerà fino al 2019, promuovendo l’Agorà degli Ordini forensi; un luogo non solo di confronto, ma soprattutto operativo, con l’obiettivo di individuare le soluzioni più efficaci per far camminare le riforme, sia quelle interne all’Avvocatura che quelle dedicate al funzionamento della Giustizia.
“Dobbiamo fare in modo che i giovani tornino a sognare di fare l’Avvocato. CNF e Ordini lavorino a questo obiettivo, come espressione istituzionale della categoria forense. L’Avvocatura sarà il partito dei diritti”, ha sottolineato Mascherin.
Il presidente ha illustrato il programma di consiliatura in occasione della affollatissima riunione dei presidenti degli Ordini forensi e delle Unioni distrettuali, alla quale erano rappresentati la quasi totalità degli Ordini.
Il vicepresidente della Cassa forense, Santi Gioacchino Geraci, ha portato i saluti.

“Il sistema ordinistico forense – CNF e Ordini circondariali che rappresentano l’Avvocatura sotto il profilo istituzionale – hanno una grande opportunità: quella di recuperare un metodo non solo di confronto con le riunioni a cadenza regolare, ma principalmente operativo. Occorre costituire gruppi di lavoro che potranno occuparsi di tutti i dossier delle riforme, anche quella interna dell’Avvocatura, per garantirne il buon funzionamento”, ha detto Mascherin aprendo i lavori. “Dopo l’intensa attività per l’attuazione della riforma forense, ora è il momento di valutare l’impatto concreto dei regolamenti del CNF e individuare se del caso i miglioramenti necessari perché il funzionamento del nuovo sistema ordinamentale- dalla formazione alla nuova disciplina dei Consigli distrettuali di disciplina- proceda nel modo più efficace. Lavoreremo per facilitare le attività degli Ordini e gli adempimenti degli iscritti”, ha continuato Mascherin.

“L’Avvocato deve tornare ad essere il mediatore tra i cittadini e lo Stato e deve contribuire al dibattito su tutte le riforme dello Stato che hanno un impatto sociale, come “sentinella” dei diritti e del loro affermarsi in concreto. La pratica – e non solo l’enunciazione teorica dei diritti – sarà il nostro campo di elezione”, ha riferito Mascherin richiamando l’intesa con il presidente della Corte Costituzionale nell’incontro del 24 aprile scorso.

Il Presidente degli Avvocati ha toccato tutti i temi di rilievo, sia con riferimento alla Professione che alla Giustizia. Se ne riportano i passaggi principali.

Riforma forense. Con riferimento all’attuazione della legge 247/2012, il lavoro dell’Agorà consisterà nell’analisi dell’impatto dei regolamenti CNF, studiando miglioramenti anche in tema di formazione, Consigli distrettuali di disciplina, Corso cassazionisti.
“Il tema dell’accesso – secondo modalità percorribili- non rimarrà fuori dagli approfondimenti”, ha evidenziato il presidente degli Avvocati per il quale – con riferimento ai giovani che aspirano alla professione –“ tutti devono poter diventare avvocati e devono poter permanere nell’albo senza ostacoli di sorta, men che meno di censo. Tuttavia è ora di voltare pagina ed abbandonare l’idea della professione e del praticantato come un parcheggio delle illusioni o una fabbrica di disoccupazione intellettuale, e piuttosto coltivare una professione che metta al centro il merito e la preparazione”.
“Aprire spazi attraverso moderne forme di organizzazione degli studi e attraverso la acquisizione di campi professionali da riservare alla Avvocatura, come la consulenza, la negoziazione, gli arbitrati, mediazione, funzioni pubblicistiche, specializzazioni”, è il progetto su cui lavorare.

Con riferimento alle attività delle Istituzioni forensi, Mascherin ha annunciato la volontà di studiare sinergie con la Cassa forense a vantaggio degli iscritti che “guardano a CNF e Cassa come punti di riferimento”.

Nella giurisdizione “l’Avvocatura sarà sempre a garanzia dell’accesso alla Giustizia da parte del cittadino escludendo qualsiasi limite per censo”, ha assicurato Mascherin. “Siamo anche consapevoli che la sfida che l’Avvocatura deve cogliere è quella dei sistemi alternativi alla giurisdizione affidati agli Avvocati in quanto professionisti competenti e qualificati, a partire dalla negoziazione assistita”, ha proseguito specificando che il CNF promuoverà la formazione decentrata sui nuovi istituti.
Sempre in tema di efficienza, il presidente ha confermato l’impegno a far funzionare il Processo civile telematico ma ha evidenziato “che è giunta la fase in cui i ministeri competenti analizzino con serenità, assieme ad avvocati e magistrati, le criticità che non si può negare stiano fisiologicamente emergendo; criticità che rischiano di comportare per l’Avvocatura oneri ulteriori ed incremento “non proporzionato” dei potenziali profili di responsabilità civile e deontologica”
La migliore organizzazione degli uffici giudiziari potrebbe essere meglio promossa, ha anche evidenziato, tramite il rafforzamento della presenza dell’Avvocatura nei Consigli Giudiziari.
Mascherin ha ribadito l’impegno a lavorare in modo che l’Avvocatura sia rappresentata – come componente essenziale nella costruzione del sistema giuridico del Paese – negli uffici legislativi dei Ministeri.

Mercato professionale. Il presidente Mascherin ha rilevato che, se l’impegno dell’Antitrust è quello di escludere le a-simmetrie nei rapporti tra contraenti, allora il principio deve valere anche quando l’Avvocato risulti la parte debole del rapporto contrattuale (come nei casi delle convenzioni “imposte” da banche e assicurazioni). Il CNF si farà promotore di iniziative legislative, e non solo, per la tutela del professionista.
Sulle società di capitali forensi, l’incontro di sabato ha ribadito che non vi sono pregiudiziali acritiche e dunque vi è disponibilità alla discussione, ma che l’introduzione del modello previsto dal disegno di legge della concorrenza sarebbe un unicum, non accettabile, sia rispetto alle altre professioni ordinistiche italiane sia rispetto a tutti i Paesi Ue.
“In tutti i Paesi della Unione europea, quest’ultima spesso evocata in maniera impropria, l’autonomia e l’indipendenza degli Avvocati sono intese come principi non di categoria ma dell’ordinamento nel suo complesso. Ci sono tanti modi per garantire l’efficienza dei servizi professionali, se è questo il vero obiettivo di quella norma”, ha evidenziato il presidente del CNF.

Sotto il profilo della trasparenza, Mascherin ha indicato come sia necessario che gli Ordini non si sottraggano al principio, che però dovrà essere attuato tenendo conto della loro specificità, anche patrimoniale, rispetto agli enti pubblici in genere.

In ambito internazionale, il CNF sarà impegnato in due importanti profili per segnare “un salto di qualità”: una presenza e attenzione costante sui dossier comunitari con una interlocuzione diretta con gli organismi Ue; e la promozione dell’Avvocatura italiana nei mercati professionali del Mediterraneo, che guardano all’Italia come punto di riferimento.

Nel dibattito che si è aperto dopo la relazione di apertura del presidente, tutti i presidenti degli Ordini hanno convintamente promosso l’impostazione di metodo e di merito, assicurando il loro impegno e il loro contributo di entusiasmo.