Circ. 119-2013 – Lettera del CNF al Presidente del Consiglio e al Ministro della Giustizia

Vi  trasmetto  copia  della  lettera  inviata  dal  Presidente  del  Consiglio  Nazionale
Forense Avv. Guido  Alpa  al  presidente  del  Consiglio  Enrico  Letta  e  al  Ministro  Guardasigilli dopo le espressioni pubbliche di Annamaria Cancellieri che in un fuori onda aveva dichiarato di incontrare  gli  avvocati  "per toglierseli  dai  piedi"  e  che  in  un  convegno  presso  Confindustria

a
veva  parlato  di  lobby  che  frena  sulle  riforme.  La  decisione  di  non  partecipare  all'incontro fissato al ministero della giustizia è stata assunta questa mattina nel corso di una riunione con i presidenti degli Ordini forensi distrettuali, la Cassa forense, l'Oua.

III.mo on. Enrico Letta Presidente  del Consiglio dei ministri;
Gent.ma Annamaria  Cancellieri Ministro della giustizia

Signor Presidente  del Consiglio, Signora Ministro,

 in  questi  giorni  abbiamo  dovuto  rilevare  ripetute  espressioni  pubbliche  del  Ministro  della  Giustizia  non adeguate  al  suo  ruolo  istituzionale  e  gravemente  lesive  della  dignità  e  dell'alta  funzione  che  la Costituzione  italiana  assegna  all'Avvocatura.

In conseguenza  di ciò, il Consiglio  nazionale  forense,  i Presidenti  di tutti gli  ordini  distrettuali,  l'Organismo Unitario  dell'Avvocatura  e  la  Cassa  forense,  hanno  stamane  convenuto  sull'inopportunità  dì  partecipare all'incontro  con il Ministro della giustizia già fissato per il pomeriggio  dì oggi.

Con  vivissima  delusione  abbiamo  dovuto  constatare  come  le  assicurazioni  dal  Ministro  fomite  circa  la collaborazione  e  il  coinvolgimento  dell'Avvocatura  nei  progetti  di  riforma  della  giustizia  siano  state completamente  disattese.  L'Avvocatura,  anzi, è stata additata falsamente  dal Ministro  della Giustizia  come ostacolo  alla modemizzazione  del Paese.
Invece  l'Avvocatura  si  farà  carico  di sottoporre  al Parlamento  – che  è ancora  sovrano  in  una  democrazia parlamentare  come la nostra – compiuti progetti  di riforma  della giustizia  riguardanti:

–  la  disponibilità  degli  avvocati  a  concorrere  in  misura  rilevante  allo  smaltimento  dell'arretrato  civile  non solo in sede di appello ma anche in ogni altro grado della  giurisdizione;

– la risoluzione  delle controversie  con forme  diverse dal processo  al fine  di permettere  a tutti l'accesso  alla giustizia,  oggi  ostacolato  anche  dall'aumento  esponenziale  dei  contributi  unificati  e  dall'introduzione  di istituti  come  la  mediazione  obbligatoria  –  anziché  facoltativa 

–  che  hanno  chiaramente  fallito  la  loro missione  traducendosi  piuttosto  in  un  inutile  aggravio  di  costi  per  il  cittadino;  –  le  camere  arbitrali  e  di conciliazione  istituite presso  gli Ordini forensi;

–  un  progetto  di  riordino  della  geografia  giudiziaria  che  realizzi  un  effettivo  e  dimostrabile  risparmio  di spesa  ed un reale recupero  di efficienza;

– un contributo  dell'Avvocatura  competente  anche in materia di giustizia  penale.

I nostri migliori saluti.
Guido Alpa