Circ. 212-2011 – Convegno Padova 14 dicembre 2011

Il diritto all’autodeterminazione
terapeutica è valore complesso,
dai contenuti mutevoli. La sua
linea di confine, a lungo
identificata nella sanità del corpo,
sembra capace di spingersi verso
un’accezione più moderna di salute, che non si
identifica con l’assenza di malattia e include il
diritto a essere sé e a decidere del proprio
benessere psico-fisico. E in questa ambivalenza
del bene salute, percepito per un verso come
ciò di cui solo il paziente ha ultimativamente il
governo, e, per l’altro, come l’obiettivo che il
medico ha il compito e l’obbligo professionale
di perseguire secondo le regole dell’arte nella
sua “salvifica” attività di cura, risiede
la complessità del principio
di autodeterminazione.
Il mutamento di prospettiva si ripercuote sulla
tutela: la non perfetta coincidenza tra salute
e integrità del corpo complica, sul piano
risarcitorio, l’individuazione e la prova del
danno risarcibile; impedisce, nella tutela
penale, l’automatica riconduzione della
fattispecie al reato di lesioni personali; rende
controversa e incerta l’estensione e il contenuto
dell’obbligo informativo del medico; incide sui
profili assicurativi della responsabilità medica
e sulla gestione del rischio clinico.
Ordine degli Avvocati Ordine dei Medici
Con il patrocinio della
Provincia di Padova
L'iscrizione è gratuita ma obbligatoria per tutti i partecipanti.
Il convegno è stato accreditato, ai fini della formazione
professionale continua degli avvocati, con l'attribuzione
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