II Presidente del Consiglio dell’Ordine di Trieste, su delega dei Presidenti dei
Consigli degli Ordini del Distretto, ha avuto la scorsa settimana un incontro con i
Presidenti delle Sezioni Civili della Corte d’Appello nel corso del quale sono state
esaminate le problematiche afferenti l’entrata in vigore del c.d. “filtro in appello”, in
particolare dell’ari 483 bis c.p.c., che – come noto – prevede la declaratoria di
inammissibilità dell’appello laddove l’impugnazione non abbia una ragionevole
probabilità di essere accolta.
In tale occasione è stata rimarcata l’eccezionaiità della previsione di
inammissibilità, da dichiararsi solo laddove le prognosi sull’accoglimento del gravame
sia del tutto infausta, e questo al fine di evitare sia un’inaccettabile compromissione del
diritto di difesa, che un effetto perverso, rappresentato dal successivo moltiplicarsi di
ricorsi innanzi alla Suprema Corte avverso le decisioni di primo grado.
I Presidenti delle due Sezioni, convenendo, hanno assicurato particolare
attenzione nell’uso dello strumento, precisando che, allo stato, non è in previsione
l’istituzione di udienze “ad hoc”.
Ciò premesso, nel ricordare che la verifica di inammissibilità deve essere
compiuta d’ufficio, anche in assenza di eccezione di parte, appare necessario che
l’appellante in prima udienza chieda sempre, ove lo ritenga necessario, di poter
preliminarmente argomentare oralmente sul tema dell’inammissibilità – come del resto
previsto espressamente dalla normativa – prima di formulare le proprie richieste
istruttorie o meritali.
Si evidenzia pertanto l’esigenza che chi intende farsi sostituire alla prima
udienza si premuri di fornire adeguate istruzioni ai propri Sostituti.
Con i migliori saluti